Beyond Bulls & Bears

Prospettive

Tapering delle banche centrali e reddito fisso europeo

I mercati finanziari cercano di voltare pagina dopo la pandemia di COVID-19 e si chiedono in particolare quando verrà meno il sostegno delle banche centrali. David Zahn, Head of European Fixed Income, analizza le implicazioni di una possibile riduzione degli acquisti di asset in particolare per coloro che investono del reddito fisso.

Questo contenuto è disponibile anche in: Inglese Spagnolo

Nelle ultime settimane i mercati europei hanno scambiato in un intervallo di trading, ma la grande domanda per il dopo estate riguarda il momento in cui le banche centrali inizieranno a ridimensionare i programmi di acquisto titoli che hanno sostenuto l’economia durante la pandemia di COVID-19.

Il 27 agosto tutti gli occhi erano puntati sulla Federal Reserve USA (Fed), riunita nel simposio annuale di Jackson Hole, nel Wyoming, per affrontare il tema “politica macroeconomica in un’economia a più velocità”. Il Presidente della Fed Jerome Powell non ha dato tempistiche precise, ma ha accennato a una riduzione degli acquisti di asset, una mossa piuttosto importante dato che quanto accade sui mercati obbligazionari statunitensi potrebbe influire sull’andamento di quelli europei.

Al fine di sostenere l’economia, la banca centrale USA ha acquistato Treasury e MBS per un valore di USD 120 miliardi al mese, ma a un certo punto tale sostegno dovrà venire meno, soprattutto in presenza di segnali di surriscaldamento dell’inflazione negli Stati Uniti. Nonostante il continuo dibattito sulla transitorietà del rialzo dell’inflazione, molti osservatori dei mercati ritengono che la Fed avvierà il tapering prima di fine anno.

L’inflazione è in aumento anche in Europa e ha già superato il target del 2% della Banca Centrale Europea (BCE), un fatto che probabilmente alimenterà le pressioni sulla banca per la riduzione del Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP). Il PEPP prevedeva inizialmente un volume di acquisti di €750 miliardi a partire da marzo 2020, ma successivamente l’importo è salito sino a €1.850 miliardi. In teoria il programma dovrebbe terminare a marzo 2022, dopodiché la BCE potrà prolungarne la durata (eventualità poco probabile) o ridurne il volume, eventualmente compensando in parte tale riduzione con un aumento degli acquisti nell’ambito dell’Asset Purchase Programme (APP).  Sappiamo quindi che gli acquisti di asset diminuiranno, ma non ancora in che misura e quali saranno i nuovi equilibri.

Anche se probabilmente Fed e BCE ci andranno piano col tapering, la riduzione degli acquisti si farà sentire, dato che scompariranno dal mercato due importanti acquirenti di bond insensibili ai prezzi. Riteniamo pertanto che i rendimenti obbligazionari saliranno sia negli Stati Uniti che in Europa. Nel vecchio continente, i bond dei Paesi periferici potrebbero risentire dell’assenza di un grande compratore come la BCE; l’Italia in particolare ne ha beneficiato parecchio.

Le obbligazioni dei Paesi core europei sono probabilmente meglio ancorate. Detto ciò, non crediamo che i rendimenti saliranno drasticamente, ma riteniamo che registreranno un modesto rialzo e che in seguito le obbligazioni si assesteranno su nuovi livelli, ancora molto bassi. A nostro parere i bond europei non vanno incontro a una forte ondata di vendite, tuttavia non escludiamo una certa volatilità nei prossimi due mesi legata all’assorbimento del tapering sulle due sponde dell’Atlantico.

Quali sono i rischi?

Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Gli investimenti in obbligazioni di rating inferiore comportano un rischio più elevato di insolvenza e perdita del capitale. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Le variazioni del rating di un’obbligazione o della solidità finanziaria o del merito di credito di un emittente, assicuratore o garante di obbligazioni possono influire sul valore del titolo.

Informazioni legali importanti

Il presente materiale è d’interesse puramente generale e non deve essere interpretato come una consulenza d’investimento personale o una raccomandazione o sollecitazione di acquisto, vendita o detenzione di un titolo o adozione di una strategia d’investimento. Non costituisce una consulenza legale o fiscale. Questo materiale non può essere copiato, distribuito o pubblicato senza il previo consenso scritto di Franklin Templeton.

Le opinioni espresse sono quelle del gestore degli investimenti e i commenti, le opinioni e le analisi si intendono rese alla data di pubblicazione e sono soggette a modifiche senza preavviso. Le ipotesi sottostanti e queste opinioni sono soggette a modifiche in base al mercato e ad altre condizioni e possono differire da quelli di altri gestori di portafoglio o della società nel complesso. Le informazioni fornite in questo materiale non intendono costituire un’analisi completa di ogni fatto sostanziale concernente qualsiasi paese, regione o mercato. Non è possibile garantire che un’eventuale previsione o proiezione relativa all’economia, al mercato azionario, al mercato obbligazionario o ai trend economici dei mercati si realizzi. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante possono subire rialzi e ribassi e gli investitori potrebbero pertanto non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. Le performance passate non sono necessariamente indicazione o garanzia di performance future. Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale.

Le ricerche e le analisi contenute in questa presentazione sono state ottenute da Franklin Templeton per finalità proprie e vengono fornite agli investitori solo con riferimento al caso specifico, pertanto sono fornite incidentalmente. Nella realizzazione del presente materiale, possono essere stati utilizzati dati provenienti da fonti terze che Franklin Templeton (“FT”) non ha verificato, convalidato o certificato in modo indipendente.  Benché le informazioni siano state ottenute da fonti che Franklin Templeton ritiene affidabili, non si può garantire la loro accuratezza e tali informazioni potrebbero essere incomplete o riassuntive e possono cambiare in qualsiasi momento senza preavviso. La citazione di qualsiasi titolo specifico non deve costituire o essere interpretata come una raccomandazione all’acquisto, al mantenimento o alla vendita di qualsiasi titolo, e le informazioni fornite riguardo a tali titoli specifici (eventuali) non è sufficiente come base per una decisione di investimento. FT non si assume alcuna responsabilità in ordine a perdite derivanti dall’uso di queste informazioni e la considerazione dei commenti, delle opinioni e delle analisi in questo materiale è a sola discrezione dell’utente.

Prodotti, servizi e informazioni potrebbero non essere disponibili in tutte le giurisdizioni e sono offerti da società affiliate di FT e/o dai rispettivi distributori come consentito dalle leggi e normative locali. Si invita a rivolgersi al proprio consulente finanziario professionale per ulteriori informazioni sulla disponibilità di prodotti e servizi nella propria giurisdizione.

Pubblicato da Franklin Templeton International Services S.à r.l. Succursale Italiana – Corso Italia, 1 – 20122 Milano – Tel: +39 0285459 1- Fax: +39 0285459 222.

CFA® e Chartered Financial Analyst® sono marchi registrati di proprietà del CFA Institute.