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Quick Thoughts: Le ripercussioni del fallimento di Silicon Valley Bank dilagano nell’intero mercato

Stephen Dover, Head of Franklin Templeton Institute, fornisce un aggiornamento in base alle ultime notizie relative a SVB e le implicazioni per la Fed e i mercati.

Questo contenuto è disponibile anche in: Inglese Spagnolo

La scorsa settimana è stata un succedersi di shock e volatilità del mercato. All’inizio della settimana, il presidente della Federal Reserve (Fed) Jerome Powell aveva dichiarato che in funzione dei dati in arrivo la Fed era pronta ad accelerare gli aumenti dei tassi d’interesse, e che il tasso più elevato sarebbe stato superiore a quanto già anticipato. I mercati l’hanno interpretato come un’intenzione di alzare i tassi di 50 punti base (pb) nella prossima riunione relativa alla politica, se necessario. Venerdì infine la Federal Deposit Insurance Corp. (FDIC) ha posto in amministrazione controllata Silicon Valley Bank (SVB) . Il fallimento della SVB, i timori di rialzi maggiori e più prolungati della Fed, e un irrigidimento generale delle condizioni finanziarie sono stati più che sufficienti per distruggere un altro solido mese di aumento dell’occupazione negli Stati Uniti, inducendo gli investitori a preoccuparsi per un possibile stallo della crescita economica statunitense entro la fine dell’anno.

Ancora peggio, quando i grandi depositari si sono resi conto che la FDIC non era pronta a garantire i depositi presso SVB, nel fine settimana si sono diffusi i timori che la fuga dei depositari avrebbe potuto allargarsi anche ad altre banche. I timori di assalti alle banche hanno fatto scattare una reazione politica notevole. Nel tardo pomeriggio di domenica, il Tesoro USA, la Fed e la FDIC hanno annunciato che tutti i depositari presso la SVB, già in fallimento, e un’altra banca in fallimento, Signature Bank, un istituto chiave per il settore delle criptovalute, a partire da lunedì avrebbero potuto accedere a tutto il loro denaro e sarebbero state adottate altre misure per assicurare una liquidità adeguata alle banche nell’intera nazione. Il loro scopo è prevenire che il fallimento di una singola banca scateni un’altra crisi finanziaria.

La situazione continua ad essere fluida, e ho voluto trarre qualche conclusione preliminare. Continuerò ad aggiornare i miei commenti con l’evolversi della situazione.

  • L’accelerazione dei deflussi dalla SVB ha reso indispensabile l’intervento della FDIC. Come tutte le banche, SVB aveva asset illiquidi (prestiti) e passività liquide (depositi). Quando segmenti importanti della base di depositari (ossia gli imprenditori) hanno cominciato a vedere che si stavano prosciugando i loro finanziamenti da altre fonti (ad es., venture capital), sono stati obbligati a prelevare i propri depositi dalla SVB per soddisfare i loro fabbisogni di liquidità. Per soddisfare tale domanda di liquidità, la SVB ha dovuto necessariamente vendere le sue partecipazioni in Treasury USA. Considerando il drastico aumento dei tassi d’interesse e il calo dei prezzi delle obbligazioni nell’ultimo anno, queste vendite si sono tradotte in perdite di rilievo per la SVB. Quando è stato rivelato che tali perdite ammontavano a quasi 2 miliardi di dollari statunitensi, i deflussi dei depositi sono accelerati, e la FDIC è stata obbligata a intervenire, chiudere la banca e riaprirla con un nuovo nome (National Bank of Santa Clara–NBSC).
  • L’impatto si è ripercosso sul prezzo delle azioni di altre banche statunitensi. Quando venerdì la FDIC ha chiuso la SVBC; ha annunciato che i depositi fino a un massimo di 250.000 dollari sarebbero stati garantiti, ma quelli superiori a 250.000 avrebbero ricevuto “certificati” il cui valore sarebbe dipeso dal tasso di recupero degli asset di SVB. Questa decisione ha innervosito grandi depositari anche presso banche statunitensi non designate come “banche di importanza sistemica”, e chiaramente sono iniziati notevoli ritiri dei depositi da molte banche di dimensioni più piccole in tutta la nazione. Rendendosi conto di tale rischio, verso la fine della settimana scorsa gli investitori avevano già venduto le azioni di banche di dimensioni più piccole e medie, ossia quelle più a rischio. Allo stesso tempo, per il settore tecnologico, le possibili perdite di depositari commerciali presso SVB erano potenzialmente notevoli, e hanno rischiato di rafforzare la pressione sul settore, che aveva già risentito di un rallentamento dell’attività e dell’occupazione.
  • Il rischio sistemico stava emergendo. Questo fine settimana è diventato chiaro che quello che inizialmente si era pensato sarebbe stato un fallimento di una banca isolata rappresentava un rischio sistemico per il sistema finanziario. Il risultato sono state le suddette azioni degli organi di regolamentazione per stabilizzare la situazione. Per quanto riguarda la SVB, le modalità con cui la FDIC perfezionerà lo scioglimento della banca proteggeranno completamente tutti i depositari. Contemporaneamente, con l’approvazione del Dipartimento del Tesoro USA, la Fed darà in via a un nuovo Bank Terme Funding Program mirato a fornire finanziamenti di emergenza adeguati a qualsiasi banca che debba far fronte a notevoli ritiri del denaro di depositari.
  • Non è una novità. Merita ricordare che quasi tutte le crisi finanziarie sono iniziate con quello che apparentemente è un evento idiosincratico (vedi i Bear Stearns MBS hedge fund nel 2007), e che alla fine si rileva essere un rischio più sistemico in atto. Lo stesso stava accadendo a seguito del fallimento di SVB, ma questa volta le autorità stanno adottando misure decisive per prevenire dislocazioni rilevanti nei sistemi bancario e finanziario statunitensi.
  • Il caso della SVB è diverso. La SVB non era una banca ordinaria: con depositi concentrati nel settore tecnologico, era più vulnerabile a prelievi improvvisi rispetto a banche più diversificate in termini di passività. Inoltre una quota notevole dei suoi asset era detenuta in Treasury con una copertura inadeguata. Come si spera, gran parte delle banche gestite bene hanno coperto le loro partecipazioni in Treasury in modi diversi da quelli che apparentemente aveva adottati la SVB. Questo da solo tuttavia potrebbe non essere sufficiente per proteggerle dai deflussi dei depositari, quando svanisce la fiducia. Nel bene e nel male, le banche esistono in base alla fiducia dei depositari, una lezione che il collasso della SVB ha ricordato drasticamente.
  • Le perdite sui prestiti quest’anno potrebbero dimostrarsi problematiche. La SVB non è crollata a causa di prestiti deteriorati. Ciò non significa tuttavia che gli asset di altre banche non dovrebbero peggiorare qualitativamente nei prossimi mesi e trimestri. Le banche esposte a prestiti subprime sulle auto e leasing, o all’immobiliare commerciale, aree di finanziamento che stanno già lampeggiando con il colore ’”ambra” agli occhi di molti analisti del credito, vanno sorvegliate attentamente. Ma non è facile. Le banche sono istituzioni opache e la qualità dei prestiti (asset) è notoriamente difficile da individuare. I flussi dei depositi, peraltro, possono essere monitorati e sono riportati con la massima frequenza dalla FDIC, la Fed e altri. Ogni “periodo” di deposito sarà quindi gestito in tempo reale, come ora stiamo vedendo nuovamente, ma quest’anno le perdite sui prestiti potrebbero dimostrarsi problematiche, soprattutto se l’irrigidimento della politica monetaria della Fed spingerà l’economia verso la recessione.
  • Il fallimento della SVB potrebbe far cambiare l’irrigidimento della Fed. Nella misura in cui attualmente il problema della SVB è sotto controllo, portando quindi ad escludere un calo imprevisto dell’inflazione questa settimana, la Fed potrebbe alzare i tassi di 50 pb nella riunione in merito alla politica del 21-22 marzo. Se la situazione dovesse invece restare volatile e incerta, la Fed sarà in posizione conflittuale e potrebbe essere obbligata ad adottare un rialzo inferiore (25 pb) o addirittura a rinunciare a un rialzo nella prossima riunione.
  • Con i cambiamenti normativi, la posizione dei fondi del mercato monetario dovrebbe essere migliore rispetto al periodo della crisi finanziaria globale. Detto questo, gli investitori medi potrebbero preoccuparsi, dal momento che molti di loro probabilmente non si rendono conto della differenza tra asset custoditi da un gestore patrimoniale e i depositi in banca.
  • Per i titoli finanziari in generale, e le banche in particolare, un recupero dei multipli azionari potrebbe richiedere più tempo. Con l’arrivo delle ultime notizie, lunedì i titoli bancari potrebbero compiere un balzo positivo. Certi investitori potrebbero tuttavia essere riluttanti, a seguito delle preoccupazioni incombenti per i bilanci delle banche e l’opacità del settore finanziario.

Tirate le somme, la SVB ha sottolineato un punto: Quello che si prospetta è un anno volatile.

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